Per una volta non parlerò di cibo; non me ne vogliate e, se incuriositi, continuate a leggere.
Andare al Macef (www.macef.it) è diventato, purtroppo, sempre più un dovere. Già il fatto che ci fosse così tanta possibilità di parcheggiare mi aveva colpito; ricordo in anni passati fiumi di auto convogliate dagli addetti verso parking sempre più lontani. Se la premessa era quella non poteva andare benissimo.
Registrazione, catalogo e via: sono pronta per scandagliare la fiera alla ricerca di un prodotto che mi colpisca. Oggetti, novità, shabby, country, classico italiano o semplicemente interessante. Basterebbe che ci fosse un qualche cosa, neanche tanto nuovissimo e/o ipercreativo: se non fosse già visto e stra-copiato sarebbe già un bel risultato. Dopo sei ore passate su e giù per i padiglioni il riassunto è il seguente: tanti si sono messi a fare tavola, molti si sono convertiti alla plastica, troppi hanno un'aria di palese disarmo e ci sono fior di aziende assenti, voglio sperare solo per strategia di marketing.
Premetto, sono una bijouxdipendente; se non indosso almeno qualche collana ( vistosa e originale è meglio) vengo assalita da indicibili crisi di astinenza....
Trovo dei bracciali e delle collane d-e-l-i-z-i-o-s-e da Bruna Villa (www.brunavilla.it). Mi fermo perchè le catene con quei ciondoli così particolari sono davvero notevoli, dissacranti e divertenti q.b. Loro sono gentilissimi e disponibili: parliamo delle creazioni esposte ma anche di cucina, di ristoranti e cibo. Due scatti con il cellulare, per un promemoria di originalità creativa. Ma sul loro sito c'è molto di più.
Adesso sono più sollevata, forse non tutto è perduto....
Ecco, in questo Macef un pò deludente e bisognoso di rinnovamento il vanto dell'estro italiano può ripartire da qui.
Elena Miano
1 febbraio 2012
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