martedì 24 gennaio 2017

ENOLITECH 2017 VENTESIMA EDIZIONE DAL 9 AL 12 APRILE

Boom di iscrizioni per Enolitech 2017, che a metà gennaio fa registrare un +20% di richieste da parte di aziende italiane ed estere. Cresce anche il padiglione dedicato, che con un ampliamento di circa il 10% raggiunge quasi i 9.000 metri quadrati di superficie espositiva coperta.

«Si tratta di un incremento che consolida un trend positivo che dura da anni e che ci permette di aprire con un bilancio positivo la ventesima edizione del salone internazionale delle attrezzature e delle tecnologie per le filiere del vino e dell’olio di oliva» – spiega Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere.

Per migliorare la fruibilità del salone, Veronafiere investe anche sul potenziamento infrastrutturale di Enolitech, avvicinandolo ulteriormente ai padiglioni 8 e 10 di Vinitaly, per aumentare l’afflusso di visitatori, e conferma l’ingresso dedicato Giulietta e Romeo, riservato agli operatori già registrati, con accesso diretto al salone.

Unica fiera specializzata di settore a cadenza annuale nel panorama internazionale, Enolitech rappresenta fin dalla sua nascita nel 1998 un importante punto di riferimento per le aziende produttrici e per tutti gli operatori delle filiere vitivinicola e oleicola, che trovano qui strumenti di lavoro, ma anche nuove idee e tendenze. Un mix di innovazione e progettualità che ha guidato l’evoluzione del Sistema vino e olio di oliva in Italia e il miglioramento delle produzioni che ha permesso all’Italia di diventare leader dell’export di qualità.

Nel 2016 i visitatori sono stati 38.000, dei quali il 21% esteri, ma fruitori di Enolitech sono anche le cantine espositrici di Vinitaly e i produttori di olio extravergine di oliva e di birra di Sol&Agrifood, che si svolgono in contemporanea. Il tris di Veronafiere crea una sinergia vincente, capace di valorizzare tutti gli aspetti delle filiere interessate e di coinvolgere in un unico momento tutte le figure professionali che le compongono.

Alla riconferma dei grandi espositori tradizionalmente presenti a Enolitech, si aggiungono quest’anno nuovi importanti nomi dall’Italia e dall’estero: Usa, Francia, Est Europa. Sempre più diversificate le merceologie, con un aumento del segmento dei servizi, che vanno dalle assicurazioni ai sistemi di gestione di tutte le fasi di produzione, fino alla logistica e al trasporto. In crescita anche l’offerta di resine e di pavimenti industriali, con aziende leader che dal settore industriale alimentare stanno rivolgendosi con sempre maggiore interesse ai produttori di vino e di olio di oliva.

Tra le macchine e le attrezzature l’offerta si fa sempre più sofisticata e innovativa, mentre crescono di anno in anno quelle rivolte alla birrificazione, in linea con l’aumento dei produttori artigianali di Sol&Agrifood. A dimostrare la versatilità e la capacità di Enolitech di soddisfare qualsiasi professionista del vino e dell’olio, la ricca presenza di aziende di complementi di arredamento per la conservazione e di accessori per la degustazione e il consumo.


Grandi protagonisti del Salone internazionale le bottiglie, le etichette e in generale tutti gli elementi dell’abbigliaggio e del packaging del vino e dell’olio. A questo specifico aspetto, Veronafiere dedica anche il Concorso Internazionale Packaging, in programma l’1 marzo prossimo (http://www.vinitaly.com/it/area-espositori/concorsi-internazionali/international-packaging-competition/), con l’intento di premiare lo sforzo delle aziende che investono in creatività per migliorare la propria immagine.

SAN VALENTINO: PETALO MANZONI MOSCATO IL VINO DELL’AMORE

Bottega propone per San Valentino un inedito vino spumante rosé dolce Manzoni Moscato, che si affianca al noto Petalo Moscato.
La bottiglia di colore rosa acceso viene realizzata con un esclusivo procedimento di metallizzazione della superficie esterna del vetro e rientra a pieno titolo nella collezione degli spumanti glamour Bottega. L'etichetta, che raffigura una rosa in piena fioritura, evoca l'aromaticità del vino.
Petalo Manzoni Moscato si caratterizza per il colore rosato, il perlage fine e persistente, nonché per il profumo, fresco, intenso e delicato. L’inconfondibile sapore dolce e fragrante è arricchito da sentori di rosa, lamponi e note speziate di salvia, timo e maggiorana.
Questo vino dolce sviluppa una gradazione alcolica di soli 7% vol., che lo rende particolarmente gradito ai giovani e alle donne. La bottiglia di immediato impatto visivo lo rende il prodotto ideale per celebrare feste e ricorrenze. È un vino di facile approccio che  si sposa egregiamente con i principali dessert della cucina italiana e internazionale.
La bottiglia da 75 cl ha un prezzo al pubblico di circa 22 euro.
Il lungo e prezioso lavoro di selezione eseguito nei primi anni del ‘900 dal prof. Luigi Manzoni presso l’antica Scuola Enologica di Conegliano ha portato alla coltivazione di una serie di incroci, tra cui questo Incrocio Manzoni 13.0.25. La curiosa sigla è legata al sistema di catalogazione in campo ritrovato nei quaderni di appunti del professore. È un incrocio tra il Raboso e il Moscato.
Questo vino è uno spumante che ha origine da uve coltivate in Provincia di Treviso, nella zona del Prosecco, un'area di grande tradizione enologica. Le bucce delle uve vengono sottoposte a un processo di macerazione con il mosto che si protrae per 24 ore. Il processo di spumantizzazione che segue, prende avvio dall’addizione di lieviti selezionati direttamente al mosto. Il vino che ne deriva possiede il carattere fresco e fragrante delle uve di origine, un’alcolicità limitata e una piacevole dolce sensazione gustativa.


Info: Giovanni Savio – Ufficio Stampa – Bottega S.p.A. – Tel. 0438-406801

lunedì 16 gennaio 2017

Andrea Ribaldone lascia I Due Buoi

Dopo quasi 3 anni di lavoro congiunto con la società RED che ha portato al rilancio della proposta del ristorante "I Due Buoi" di Alessandria, stella Michelin da dicembre 2015, da metà gennaio il percorso dello chef stellato Andrea Ribaldone e della società ARCO, da lui presieduta assieme a Salvatore Iandolino, proseguirà in maniera individuale.

Il ristorante I Due Buoi continuerà nella linea intrapresa, sempre attraverso la gestione di RED, avvalendosi dello chef internazionale Jumpei Kuroda, personalità di spicco all'estero e in Italia e già presente presso "I Due Buoi" nel 2013 e nel 2014, primi anni della nuova proposta gastronomica. Kuroda sarà coadiuvato da Davide Oberti e da numerosi collaboratori di grande spessore. La sala ristorante continuerà ad essere gestita dal maitre "storico" Matteo Bertolino.
“Ringrazio RED per gli anni passati insieme e per il lavoro svolto e ringrazio tutte le persone che hanno fatto parte del nostro gruppo in questi magnifici anni di intenso lavoro e di grandi soddisfazioni" comunica lo chef Andrea Ribaldone " Ringrazio inoltre la città di Alessandria e le autorità locali che in tutti in questi anni hanno sempre dimostrato stima e fiducia nei nostri confronti. Nuove esperienze e nuovi imminenti progetti, assieme al mio socio Salvatore Iandolino e alla mia brigata, si stanno delineando nel mio percorso professionale…”
"Ringrazio Andrea e Salvatore per il lavoro svolto insieme e per le soddisfazioni ottenute" comunica a sua volta il Dr. Mauro Moro, Amministratore delegato di RED. Il ristorante "I Due Buoi" continuerà nella sfida intrapresa, di ricerca della qualità e dell'eccellenza, affidando la sua cucina allo chef che è stato parte integrante della svolta del ristorante nel 2013 incentrata su tradizione e ricercatezza della materia prima".  
Info: S. Salmaso +39 320 02 14 995

Nasce a Roma "Secondo Tradizione. Banco&Cucina"

A Roma da pochi mesi è partita una nuova collaborazione fra due eccellenze capitoline. Il Pagliaccio -  il ristorante due stelle Michelin in Via dei Banchi Vecchi - e La Tradizione - la storica bottega gastronomica in Via Cipro - hanno deciso di dare nuova vita a Secondo Tradizione. Banco & Cucina.
 
L’insegna in Via Rialto 39, a due passi da La Tradizione, con il 2017 cambia così volto e rinnova l’offerta portando nelle proprie cucine l’esperienza di una realtà al vertice della ristorazione romana.
Materia prima e professionalità unite a anni di esperienza nella selezione dei prodotti e nella ricerca danno così vita a un progetto nuovo e interessante che parla in modo tradizionale senza dimenticarsi di essere al passo con i tempi.

Al Banco si trovano i prodotti di Stefano Lobina e Francesco Praticò, anime e volti della Tradizione. Una garanzia di qualità che arriva da una realtà che ha fatto della materia prima il proprio credo, senza scadere in eccessivi virtuosismi, ma mostrandosi sempre in modo schietto e concreto.
Chi ama assaporare chicche particolari e ricercate di artigiani selezionat

i può quindi scegliere per pranzo e cena, ma anche per un aperitivo dopo le 18.00, fra diverse combinazioni di salumi e formaggi non solo italiani preparate dal gastronomo Marco Marcelli.

In cucina troviamo due giovani Chef che nell’insegna di alta ristorazione in Via dei Banchi Vecchi hanno lavorato per tre anni e fatto gran parte della loro esperienza: Piero Drago e il suo braccio destro Jacopo Ricci, entrambi dei Castelli Romani, classe 1987 il primo e 1983 il secondo. Trait d’union fra Il Pagliaccio e Secondo Tradizione Francesco Di Lorenzo, il noto e fidato sous chef di Anthony Genovese, che insieme ai suoi due ex compagni di brigata, ha studiato un percorso che tocca i classici della tradizione romana ma anche nuovi piatti ideati per chi cerca sapori sinceri e equilibrati, caratterizzati da esperti tocchi raffinati.

Tutto può essere chiaramente accompagnato da interessanti bottiglie provenienti dalla bottega retrostante che spaziano da etichette informali a vini più pregiati.

In sala il tocco femminile della giovane Giulia Quintigliani che con grazia e cortesia presenta i piatti del Banco e della Cucina. Una figura che sta impostando il servizio su uno stile professionale ma informale, basato su un rapporto diretto e garbato con il cliente.