Accento franco-inglese con tocchi bresciani, mani che si muovono rapide mentre, sul palco di Identità di Caffè prepara il piatto, Simone Zanoni racconta di sé. Riassume a gran velocità le tappe della sua scalata all’alta cucina: a 18 anni a Londra per fare esperienze, il corso di Cordon Bleu, l’assunzione alla corte di Gordon Ramsey. Ramsay lo prende con sé solo per dimostragli che il corso frequentato è stata una perdita di tempo: insulti, urli e pessimo trattamento non l’hanno però intimidito e il ragazzo partito da Salò sale man mano la scala fino ad arrivare al posto di Chef al Gordon Ramsay Restaurant. E poi ancora avanti fino al ruolo di Executive Chef al Trianon Palace di Versailles, dove ha subito guadagnato due stelle Michelin. È evidente che per Zanoni le sfide sono un’opportunità per dimostrare il suo valore di cuoco, la sua conoscenza di tecniche e materie prime: da queste basi è nato il primo ristorante kosher di lusso. Successo immediato, una clientela osservante che arriva anche da oltreoceano solo per avere il piacere di sedersi al tavolo e gustare una cucina di altissimo livello ma saldamente rigorosa nel rispetto della tradizione ebraica.
Torniamo al piatto: vitello Limousin al caffè Kaffa, prima brevemente arrostito e poi cotto a bassa temperatura per due ore circa con fusione di parti meno pregiate di fois gras, burro e chicchi di caffè ritostati. E con gli scarti del carré cotti lentamente si formano delle polpettine avvolte nelle foglie di verza a camuffarsi da choux. Anche le verdure sono importanti e, come dire, di provenienza “regale”: lo chef, infatti, si rifornisce al Potager du Roi. Creato nel 1678 su ben nove ettari di terreno paludoso da Jean-Baptiste de la Quintinie come orto per la tavola di Luigi XIV, vanta ben 450 varietà di alberi da frutta (in particolare pere e mele) e circa quattrocento varietà di ortaggi, molti dei quali recuperati dall’oblio. Qui i legumi e le verdure che accompagnano il piatto vengono cotti sottovuoto a vapore per non disperdere nulla di sapore e proprietà. E poi la salsa con madera e il caffè della cottura a completare: magnifico.
C’è molta mescolanza tra Francia e Italia nella cucina di Zanoni: ingredienti italiani e tecnica francese. In carta, per esempio, anche un risotto al Bagoss con lumache alla Bourguignonne.
Questo stesso carré, che al Trianon viene prima affumicato con trucioli di legno di botti di Jack Daniels, è stato accolto dalla clientela francese con un certo stupore per la presenza del caffè, un sapore che non si aspettano e al quale sono poco avvezzi.
L’uso del caffè come spezia: da qui l’idea di perfezionare una burrata con cuore, appunto, di caffè. Non ci resta che attendere.
Elena Miano
11 marzo 2016
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DETTAGLI DI HOMI 2016
Comincio a raccontarvi dal padiglione 3. Lo tengo sempre per ultimo, come finale delle scarpinate che questa fiera impone. Solo un nome: Sharra Pagano, il marchio fondato nel 1969 da Lino Raggio. La mostra all’interno del padiglione è un percorso nella produzione di pezzi che hanno segnato moda e mode. I gioielli creati con ogni tipo di materiale e sperimentazione, un’esplosione di creatività che ha travolto l’Italia e non solo, trascinando con sé, tra colori e forme “teatrali”, attrici affascinanti, signori della moda e donne che sognavano (e sognano) di indossare quei bijoux non bijoux. Avanti come nessun altro nel creare pezzi unici per personalità uniche. Non perdete quindi “PRÊT-À-PORTER Il bijou italiano, 1968-2001” che, spostandosi dai spazi di Homi, sarà visibile da metà febbraio a Palazzo Reale a Milano.
E poi, qualche padiglione più in là, incontri lui. E gli occhi non bastano a racchiudere in un solo sguardo quella meraviglia di disegni, nomi, sculture, lavori, poesie e timbri. Parliamo di Felice Botta, naturalmente. Il suo stand è stracolmo di timbri, i soggetti più rappresentati sono gli animali, i gatti in particolare. Ma ci sono fiori, alberi, iniziali, figure umane e oggetti. Pochissimi tratti, un segno pulito, due occhi ed è subito un gatto che ti guarda tra il furbo ed il sornione. E poi quaderni, agende, carta riciclata e colorata che ti viene voglia di scrivere, scrivere tutto: dai libri della tua biblioteca alla ricetta che ti piace tanto. Chiacchierare con Felice Botta è fare una passeggiata, che pare lieve, tra tutti gli elementi che costituiscono la sua arte: gli inizi a bottega da Pietro Parigi, gli oggetti premiati, la sua passione per il legno e gli altri materiali che tutti buttano. Lo ascolto e dalle sue parole traspare chiarissimo il rispetto, prima ancora che per la materia utilizzata, del processo sofferto del creare. Allarga le braccia come ad abbracciare i suoi oggetti e mi dice:” Qui dentro c’è tutta la mia sofferenza”.
BaciMilano
Bruna Villa Bijoux
Altre belle tappe:
MIHO
BRUNA VILLA BIJOUX: presenta le nuove collane dove la ricerca dei materiali è continua; giri di catene lunghe con medagliette dal cuore colorato, ciondoli francobollo o girocollo importanti esagerati quanto basta. Talmente belli nell’armonia dei componenti da voler essere indossati sempre.
BACI MILANO: che sia Chic&Zen, Cake Shop, Modern Living o Neo Barocco le collezioni di Baci sono sempre più belle, con una cura di dettagli, forme e accostamenti con cui scatenarvi per comporre la vostra mise en place personale.
MIHO UNEXPECTED THINGS: innocui trofei in materiali ecologici per tutti i gusti, casette per uccellini colorate come i divanetti e le poltrone. Sempre più spettacolari i cache pot di silicone, una cascata di colori e di originalità.
INITINERE
CotéTable
INITINERE: la collezione Pomi d’Umbria, fragranze d’ambiente con tappi che recuperano i frutti antichi, Pera Monteleone, Mela Conventina, Merangola. Belli in maiolica bianca e colori terrosi.
STOF: le cerate per la tavola. Righe, fiori, colori, una vera esplosione di allegria.
COTÉ TABLE: torna il colore, bello il turchese, il rosa carico dei piatti, gusto e vivacità vanno insieme.
MARIO LUCA GIUSTI: nuovi colori per bicchieri, sempre bellissimi i vassoi, i piatti ora hanno uno spessore maggiore e le caraffe sono riproposte col manico in contrasto, le forme sempre proporzionate.
MAMAFE’: belli i posti tavola ad effetto marmorizzato, frutto di un errore di produzione diventato punto di forza e riprodotto perché originale.
MAXWELL AND WILLIAMS: c’è da perdere la testa tra queste tazze, teiere e piattini da dolce con i fiori o solo colorate. Stupende.
Kaywon
Kaywon
KAYWON COMMERCE: bravi e gentili i ragazzi della Kaywon University le loro lampade mi sono piaciute molto.
EasyLife
EASYLIFE, EMILE HENRI, ZAC. Il gruppo Maino è un mondo di oggetti e colori, di strumenti per cucinare e per fare più allegra la giornata. Da Easylife le tazze con i decori a fiori da mischiare una con l’altra, le pirofile di HH per cucinare al cartoccio anche pesci di una certa dimensione, Mauviel con le pentole (e pentoline monoporzione) perfette per cucinare come regine…e molto molto altro. Il Magimix, invece, è un Robot Multifunzione che fa velocemente tutto. Dall’impasto per il pane al taglio delle verdure, dal grattugiare il formaggio al passato di verdura, in cucina fa tutto lui. È professionale, ultrasilenzioso e garantito per 30 anni.
Praticamente meglio di un marito (o di una moglie), pensateci.
MIHO
Elena Miano
2 febbraio 2016
Bruna Villa Bijoux
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Anche nel 2016 il nostro impegno nel comunicare il vino e il lavoro dei tanti produttori che abbiamo seguito in questi anni ci porterà ad organizzare numerose iniziative, volte a far conoscere i prodotti frutto della vostra grande dedizione, in vigna come in cantina.
È sicuramente interessante avvicinare il pubblico attraverso incontri e momenti di confronto ma è altrettanto importante coinvolgere coloro che di vino scrivono in maniera competente, trasmettendo attraverso giornali o tivù la conoscenza delle aziende e influenzando le scelte del consumatore finale.
Per questa ragione abbiamo ideato e programmato un nuovo modo di coinvolgere i giornalisti: una crociera che avrà come filo conduttore il vino.
Di cosa si tratta? Con la collaborazione di una delle più importanti società di armatori, la Costa Crociere, e di una delle loro più attive reti di agenzie di vendita, abbiamo individuato una crociera che, attraverso il Mediterraneo, toccherà sette porti italiani, oltre a tre altre destinazioni: Malta, Corsica e Francia.
Ad ogni tappa italiana, Savona-Portoferraio-Capri-Salerno-Catania-Trapani-Olbia/Costa Smeralda-Savona inviteremo a bordo una dozzina di giornalisti locali e sarà organizzata una conferenza stampa a bordo con degustazione dei vini delle aziende partecipanti. Seguirà un pranzo offerto da Costa Crociere durante il quale potremo abbinare i diversi vini. Ciò significa che i giornalisti invitati, una dozzina per ogni tappa e tutti di settore, avranno l’occasione di conoscere i vini delle aziende attraverso la presentazione che prepareremo, in seguito li potranno apprezzare anche durante il pranzo che la società armatrice offrirà loro.
Per ciò che concerne invece le tappe straniere, La Valletta-Propriano-Tolone, punteremo sulla ristorazione e i professionisti del settore. Anche durante la tappa a Capri, dove sosteremo due giorni, entreremo in contatto diretto con i ristoratori.
Ovviamente, ad ogni porto saranno presenti testate diverse, proprio per dare alle aziende partecipanti la maggiore visibilità possibile.
Non abbiamo dimenticato nemmeno i croceristi: un ristretto numero dei partecipanti alla crociera, quelli che si iscriveranno attraverso il circuito delle agenzie nostre partner, avranno la possibilità di avvantaggiarsi delle degustazioni a loro dedicate durante la navigazione. La clientela è di fascia medio alta, così come la crociera scelta, e quindi di sicuro interesse per passione e capacità di spesa. Pertanto anche loro fanno parte di un possibile mercato di sbocco.
Il costo di partecipazione per ogni cantina varia a seconda del numero dei vini da presentare: € 400+IVA per una etichetta; € 500+IVA per due etichette, € 600+IVA per tre. Nel caso l’iscrizione venga effettuata mediante pagamento della somma indicata entro il 15 marzo 2016, sarà applicato uno sconto pari al 15%. Per ogni tipologia di vino sono necessarie 12 bottiglie, al fine di poterle adeguatamente illustrare. La presenza del produttore non è richiesta.
Ricapitolando caratteristiche e numeri: 10 porti di fermata, 7 conferenze stampa con degustazione per 12 giornalisti circa ciascuna, 3 incontri con professionisti della ristorazione e/o di settore, 30 potenziali clienti che avranno degustazioni dedicate, numerose testate coinvolte.
Le caratteristiche della crociera, le tappe, le cantine iscritte sono state presentate al pubblico e alla stampa il giorno 23 gennaio presso la Cantina di uno dei produttori partecipanti.
Sarà un piacere fornirvi ogni dettaglio sulla Crociera DiVino Navigare 2016, contattandoci a questi indirizzi mail: elena@ospitiatavola.com
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Bocuse d’or : le selezioni italiane
Il Bocuse d’or non è un semplice concorso tra chef: è una gara contro il tempo e la tensione, è la capacità di concentrarsi con un rumore infernale, è la perfetta sincronia dei movimenti di tutta la squadra, è la perfezione del dettaglio al millimetro, è il tempo di reazione immediato al minimo errore, è il frutto di lavoro di settimane di collaudo di un team che deve interagire e conoscersi alla perfezione, muovendosi in spazi ridotti con una danza perfetta. Nulla è lasciato al caso e alla improvvisazione: non basta solo essere bravi, bisogna essere creativi anche nell’impiattamento delle porzioni per i giudici: ecco perché i grandi vassoi sui quali vengono presentate le ricette sono sempre influenzati dal design. I temi dei piatti da preparare, sempre uno di carne e uno di pesce, sono scelti e imposti da Lione: quest’anno storione con caviale per il pesce e cervo per le carni. Ricordo ancora quelli del 2010: vitello e halibut, non proprio un pesce mediterraneo che creò nei team non pochi problemi. Le selezioni devono quindi funzionare come dura palestra per quella performance che, in circa cinque ore, decreta chi passa e chi no.
E’ una gara a tappe; le nazioni partecipanti presentano i loro migliori chef, generalmente giovani ma con una significativa esperienza alle spalle, e poco alla volta, passando per la finale europea di Budapest a maggio 2016 si arriverà alla finale mondiale di Lione, fissata a gennaio 2017. Ecco perché la manifestazione si svolge ogni due anni nell’ambito di Sirha, la più importante fiera gastronomica del mondo.
Questo è, in poche parole, quello che vivranno i candidati italiani di questa tornata: Marco Acquaroli, Lorenzo Alessio, Riccardo Basetti, Debora Fantini, Francesco Gotti, Andrea Alfieri, Daniele Lippi, Giovanni Lorusso, Michelangelo Mammoliti, Leonardo Marongiu, Stefano Paganini, Giuseppe Raciti.
La sfida tutta italiana per conquistare un posto a Budapest avrà luogo nella città di Alba domenica 31 gennaio e lunedì 1 febbraio nella splendida cornice del Teatro Sociale Busca, sapientemente recuperato attraverso un restauro conservativo/migliorativo di notevole interesse e di intelligente fruizione.
Se le competizioni tra chef che conoscete sono solo quelle televisive vi consiglio di andare ad Alba ed assistere alla più adrenalinica delle gare di cucina, tifare molto e supportare i concorrenti.
L’evento è organizzato e curato da Witaly srl tutte le info http://www.witaly.it/
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ROSATI. SALENTO. RADICI.
Accento franco-inglese con tocchi bresciani, mani che si muovono rapide mentre, sul palco di Identità di Caffè prepara il piatto, Simone Zanoni racconta di sé. Riassume a gran velocità le tappe della sua scalata all’alta cucina: a 18 anni a Londra per fare esperienze, il corso di Cordon Bleu, l’assunzione alla corte di Gordon Ramsey. Ramsay lo prende con sé solo per dimostragli che il corso frequentato è stata una perdita di tempo: insulti, urli e pessimo trattamento non l’hanno però intimidito e il ragazzo partito da Salò sale man mano la scala fino ad arrivare al posto di Chef al Gordon Ramsay Restaurant. E poi ancora avanti fino al ruolo di Executive Chef al Trianon Palace di Versailles, dove ha subito guadagnato due stelle Michelin. È evidente che per Zanoni le sfide sono un’opportunità per dimostrare il suo valore di cuoco, la sua conoscenza di tecniche e materie prime: da queste basi è nato il primo ristorante kosher di lusso. Successo immediato, una clientela osservante che arriva anche da oltreoceano solo per avere il piacere di sedersi al tavolo e gustare una cucina di altissimo livello ma saldamente rigorosa nel rispetto della tradizione ebraica.
Torniamo al piatto: vitello Limousin al caffè Kaffa, prima brevemente arrostito e poi cotto a bassa temperatura per due ore circa con fusione di parti meno pregiate di fois gras, burro e chicchi di caffè ritostati. E con gli scarti del carré cotti lentamente si formano delle polpettine avvolte nelle foglie di verza a camuffarsi da choux. Anche le verdure sono importanti e, come dire, di provenienza “regale”: lo chef, infatti, si rifornisce al Potager du Roi. Creato nel 1678 su ben nove ettari di terreno paludoso da Jean-Baptiste de la Quintinie come orto per la tavola di Luigi XIV, vanta ben 450 varietà di alberi da frutta (in particolare pere e mele) e circa quattrocento varietà di ortaggi, molti dei quali recuperati dall’oblio. Qui i legumi e le verdure che accompagnano il piatto vengono cotti sottovuoto a vapore per non disperdere nulla di sapore e proprietà. E poi la salsa con madera e il caffè della cottura a completare: magnifico.
C’è molta mescolanza tra Francia e Italia nella cucina di Zanoni: ingredienti italiani e tecnica francese. In carta, per esempio, anche un risotto al Bagoss con lumache alla Bourguignonne.
Questo stesso carré, che al Trianon viene prima affumicato con trucioli di legno di botti di Jack Daniels, è stato accolto dalla clientela francese con un certo stupore per la presenza del caffè, un sapore che non si aspettano e al quale sono poco avvezzi.
L’uso del caffè come spezia: da qui l’idea di perfezionare una burrata con cuore, appunto, di caffè. Non ci resta che attendere.
Elena Miano
11 marzo 2016
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DETTAGLI DI HOMI 2016
Comincio a raccontarvi dal padiglione 3. Lo tengo sempre per ultimo, come finale delle scarpinate che questa fiera impone. Solo un nome: Sharra Pagano, il marchio fondato nel 1969 da Lino Raggio. La mostra all’interno del padiglione è un percorso nella produzione di pezzi che hanno segnato moda e mode. I gioielli creati con ogni tipo di materiale e sperimentazione, un’esplosione di creatività che ha travolto l’Italia e non solo, trascinando con sé, tra colori e forme “teatrali”, attrici affascinanti, signori della moda e donne che sognavano (e sognano) di indossare quei bijoux non bijoux. Avanti come nessun altro nel creare pezzi unici per personalità uniche. Non perdete quindi “PRÊT-À-PORTER Il bijou italiano, 1968-2001” che, spostandosi dai spazi di Homi, sarà visibile da metà febbraio a Palazzo Reale a Milano.
E poi, qualche padiglione più in là, incontri lui. E gli occhi non bastano a racchiudere in un solo sguardo quella meraviglia di disegni, nomi, sculture, lavori, poesie e timbri. Parliamo di Felice Botta, naturalmente. Il suo stand è stracolmo di timbri, i soggetti più rappresentati sono gli animali, i gatti in particolare. Ma ci sono fiori, alberi, iniziali, figure umane e oggetti. Pochissimi tratti, un segno pulito, due occhi ed è subito un gatto che ti guarda tra il furbo ed il sornione. E poi quaderni, agende, carta riciclata e colorata che ti viene voglia di scrivere, scrivere tutto: dai libri della tua biblioteca alla ricetta che ti piace tanto. Chiacchierare con Felice Botta è fare una passeggiata, che pare lieve, tra tutti gli elementi che costituiscono la sua arte: gli inizi a bottega da Pietro Parigi, gli oggetti premiati, la sua passione per il legno e gli altri materiali che tutti buttano. Lo ascolto e dalle sue parole traspare chiarissimo il rispetto, prima ancora che per la materia utilizzata, del processo sofferto del creare. Allarga le braccia come ad abbracciare i suoi oggetti e mi dice:” Qui dentro c’è tutta la mia sofferenza”.
BaciMilano |
Bruna Villa Bijoux |
MIHO |
BRUNA VILLA BIJOUX: presenta le nuove collane dove la ricerca dei materiali è continua; giri di catene lunghe con medagliette dal cuore colorato, ciondoli francobollo o girocollo importanti esagerati quanto basta. Talmente belli nell’armonia dei componenti da voler essere indossati sempre.
BACI MILANO: che sia Chic&Zen, Cake Shop, Modern Living o Neo Barocco le collezioni di Baci sono sempre più belle, con una cura di dettagli, forme e accostamenti con cui scatenarvi per comporre la vostra mise en place personale.
MIHO UNEXPECTED THINGS: innocui trofei in materiali ecologici per tutti i gusti, casette per uccellini colorate come i divanetti e le poltrone. Sempre più spettacolari i cache pot di silicone, una cascata di colori e di originalità.
INITINERE |
CotéTable |
INITINERE: la collezione Pomi d’Umbria, fragranze d’ambiente con tappi che recuperano i frutti antichi, Pera Monteleone, Mela Conventina, Merangola. Belli in maiolica bianca e colori terrosi.
STOF: le cerate per la tavola. Righe, fiori, colori, una vera esplosione di allegria.
COTÉ TABLE: torna il colore, bello il turchese, il rosa carico dei piatti, gusto e vivacità vanno insieme.
MARIO LUCA GIUSTI: nuovi colori per bicchieri, sempre bellissimi i vassoi, i piatti ora hanno uno spessore maggiore e le caraffe sono riproposte col manico in contrasto, le forme sempre proporzionate.
MAMAFE’: belli i posti tavola ad effetto marmorizzato, frutto di un errore di produzione diventato punto di forza e riprodotto perché originale.
MAXWELL AND WILLIAMS: c’è da perdere la testa tra queste tazze, teiere e piattini da dolce con i fiori o solo colorate. Stupende.
Kaywon |
Kaywon |
KAYWON COMMERCE: bravi e gentili i ragazzi della Kaywon University le loro lampade mi sono piaciute molto.
EasyLife |
EASYLIFE, EMILE HENRI, ZAC. Il gruppo Maino è un mondo di oggetti e colori, di strumenti per cucinare e per fare più allegra la giornata. Da Easylife le tazze con i decori a fiori da mischiare una con l’altra, le pirofile di HH per cucinare al cartoccio anche pesci di una certa dimensione, Mauviel con le pentole (e pentoline monoporzione) perfette per cucinare come regine…e molto molto altro. Il Magimix, invece, è un Robot Multifunzione che fa velocemente tutto. Dall’impasto per il pane al taglio delle verdure, dal grattugiare il formaggio al passato di verdura, in cucina fa tutto lui. È professionale, ultrasilenzioso e garantito per 30 anni.
Praticamente meglio di un marito (o di una moglie), pensateci.
MIHO |
Elena Miano
2 febbraio 2016
Bruna Villa Bijoux |
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Anche nel 2016 il nostro impegno nel comunicare il vino e il lavoro dei tanti produttori che abbiamo seguito in questi anni ci porterà ad organizzare numerose iniziative, volte a far conoscere i prodotti frutto della vostra grande dedizione, in vigna come in cantina.
È sicuramente interessante avvicinare il pubblico attraverso incontri e momenti di confronto ma è altrettanto importante coinvolgere coloro che di vino scrivono in maniera competente, trasmettendo attraverso giornali o tivù la conoscenza delle aziende e influenzando le scelte del consumatore finale.
Per questa ragione abbiamo ideato e programmato un nuovo modo di coinvolgere i giornalisti: una crociera che avrà come filo conduttore il vino.
Di cosa si tratta? Con la collaborazione di una delle più importanti società di armatori, la Costa Crociere, e di una delle loro più attive reti di agenzie di vendita, abbiamo individuato una crociera che, attraverso il Mediterraneo, toccherà sette porti italiani, oltre a tre altre destinazioni: Malta, Corsica e Francia.
Ad ogni tappa italiana, Savona-Portoferraio-Capri-Salerno-Catania-Trapani-Olbia/Costa Smeralda-Savona inviteremo a bordo una dozzina di giornalisti locali e sarà organizzata una conferenza stampa a bordo con degustazione dei vini delle aziende partecipanti. Seguirà un pranzo offerto da Costa Crociere durante il quale potremo abbinare i diversi vini. Ciò significa che i giornalisti invitati, una dozzina per ogni tappa e tutti di settore, avranno l’occasione di conoscere i vini delle aziende attraverso la presentazione che prepareremo, in seguito li potranno apprezzare anche durante il pranzo che la società armatrice offrirà loro.
Per ciò che concerne invece le tappe straniere, La Valletta-Propriano-Tolone, punteremo sulla ristorazione e i professionisti del settore. Anche durante la tappa a Capri, dove sosteremo due giorni, entreremo in contatto diretto con i ristoratori.
Ovviamente, ad ogni porto saranno presenti testate diverse, proprio per dare alle aziende partecipanti la maggiore visibilità possibile.
Non abbiamo dimenticato nemmeno i croceristi: un ristretto numero dei partecipanti alla crociera, quelli che si iscriveranno attraverso il circuito delle agenzie nostre partner, avranno la possibilità di avvantaggiarsi delle degustazioni a loro dedicate durante la navigazione. La clientela è di fascia medio alta, così come la crociera scelta, e quindi di sicuro interesse per passione e capacità di spesa. Pertanto anche loro fanno parte di un possibile mercato di sbocco.
Il costo di partecipazione per ogni cantina varia a seconda del numero dei vini da presentare: € 400+IVA per una etichetta; € 500+IVA per due etichette, € 600+IVA per tre. Nel caso l’iscrizione venga effettuata mediante pagamento della somma indicata entro il 15 marzo 2016, sarà applicato uno sconto pari al 15%. Per ogni tipologia di vino sono necessarie 12 bottiglie, al fine di poterle adeguatamente illustrare. La presenza del produttore non è richiesta.
Ricapitolando caratteristiche e numeri: 10 porti di fermata, 7 conferenze stampa con degustazione per 12 giornalisti circa ciascuna, 3 incontri con professionisti della ristorazione e/o di settore, 30 potenziali clienti che avranno degustazioni dedicate, numerose testate coinvolte.
Le caratteristiche della crociera, le tappe, le cantine iscritte sono state presentate al pubblico e alla stampa il giorno 23 gennaio presso la Cantina di uno dei produttori partecipanti.
Sarà un piacere fornirvi ogni dettaglio sulla Crociera DiVino Navigare 2016, contattandoci a questi indirizzi mail: elena@ospitiatavola.com
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Bocuse d’or : le selezioni italiane
"Il Rosato non è rosa": si parte da qui. La prima edizione di Roséxpo (http://www.rosexpo.it) ha sintetizzato così il proprio obiettivo: una settantina di rosati provenienti dall'Italia e dall'estero si sono dati appuntamento nelle sale del MUST di Lecce ( il Museo Storico nel cuore della città, splendidamente recuperato ad un utilizzo duttile ed intelligente).
Fortemente voluta e realizzata dalla Associazione deGustoSalento, la manifestazione ha catturato non solo la magnificenza della città di Lecce e del suo territorio ma ha racchiuso nei banchi di degustazione sapori, colori, fatiche, impegno e grandi traguardi che oggi ci permettono di apprezzare la qualità piena dei vini rosati.
Chi continua a definirli vini da donne ( perchè hanno tutte le sfumature del rosa, dalla cipolla alla buganvilla? Mah…) o vini sempliciotti che, al massimo, possono esser sorseggiati come aperitivo, non ha colto la complessa varietà dei profumi, la pienezza di sentori e la varietà di abbinamenti che possono soddisfare il palato.
L'Associazione deGustoSalento
(www.de-gusto.it) nata per promuovere il territorio attraverso il vitigno Negroamaro ha raccolto dodici cantine intorno ad una dinamica squadra di professionisti di turismo, comunicazione, marketing, giornalismo, cucina, fotografia e scrittura che produttori non sono; sicuramente una strategia vincente che permette a tutti di fornire il massimo di competenze ed impegno.
Roséxpo è stata una manifestazione magnifica ed interessante, una grande opportunità per conoscere e confrontare, per capire vini rosati piacevoli e freschi che ci accompagnano verso una cena o esaltano con un grande corpo portate più impegnative. Insomma molta strada è stata fatta da quando era solo Lacrima. E non bisogna limitarsi a valutarli dal solo colore, il rosato da Negroamaro è molto di più: è caldo e vento salato, è la drammaticità dei tronchi di ulivi, è l'ombra dei grandi pini marittimi, è il colore della pietra, e il profumo di sole che trovi solo qui.
Abbiamo bevuto e gustato questi vini così complessi e diversi tra loro con la pizza, il pesce, le verdure, le carni e i formaggi, anche con i dolci. Abbiamo goduto di una cucina senza pari e visto cose bellissime. Questa magnifica terra ci ha accolto, nutrito e abbracciato come pochi luoghi (e persone) sanno fare.
"Il Rosato non è rosa": si parte da qui. La prima edizione di Roséxpo (http://www.rosexpo.it) ha sintetizzato così il proprio obiettivo: una settantina di rosati provenienti dall'Italia e dall'estero si sono dati appuntamento nelle sale del MUST di Lecce ( il Museo Storico nel cuore della città, splendidamente recuperato ad un utilizzo duttile ed intelligente).
Fortemente voluta e realizzata dalla Associazione deGustoSalento, la manifestazione ha catturato non solo la magnificenza della città di Lecce e del suo territorio ma ha racchiuso nei banchi di degustazione sapori, colori, fatiche, impegno e grandi traguardi che oggi ci permettono di apprezzare la qualità piena dei vini rosati.
Chi continua a definirli vini da donne ( perchè hanno tutte le sfumature del rosa, dalla cipolla alla buganvilla? Mah…) o vini sempliciotti che, al massimo, possono esser sorseggiati come aperitivo, non ha colto la complessa varietà dei profumi, la pienezza di sentori e la varietà di abbinamenti che possono soddisfare il palato.
Chi continua a definirli vini da donne ( perchè hanno tutte le sfumature del rosa, dalla cipolla alla buganvilla? Mah…) o vini sempliciotti che, al massimo, possono esser sorseggiati come aperitivo, non ha colto la complessa varietà dei profumi, la pienezza di sentori e la varietà di abbinamenti che possono soddisfare il palato.
L'Associazione deGustoSalento
(www.de-gusto.it) nata per promuovere il territorio attraverso il vitigno Negroamaro ha raccolto dodici cantine intorno ad una dinamica squadra di professionisti di turismo, comunicazione, marketing, giornalismo, cucina, fotografia e scrittura che produttori non sono; sicuramente una strategia vincente che permette a tutti di fornire il massimo di competenze ed impegno.
Roséxpo è stata una manifestazione magnifica ed interessante, una grande opportunità per conoscere e confrontare, per capire vini rosati piacevoli e freschi che ci accompagnano verso una cena o esaltano con un grande corpo portate più impegnative. Insomma molta strada è stata fatta da quando era solo Lacrima. E non bisogna limitarsi a valutarli dal solo colore, il rosato da Negroamaro è molto di più: è caldo e vento salato, è la drammaticità dei tronchi di ulivi, è l'ombra dei grandi pini marittimi, è il colore della pietra, e il profumo di sole che trovi solo qui.
Abbiamo bevuto e gustato questi vini così complessi e diversi tra loro con la pizza, il pesce, le verdure, le carni e i formaggi, anche con i dolci. Abbiamo goduto di una cucina senza pari e visto cose bellissime. Questa magnifica terra ci ha accolto, nutrito e abbracciato come pochi luoghi (e persone) sanno fare.
Se volete imparare a conoscere i vini rosati, partite dal Salento. E' contagioso.
Per conoscere la manifestazione www.rosexpo.it
Per conoscere l'associazione e le cantine aderenti www.de-gusto.it
Per conoscere il MUST www.mustlecce.it
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SALONI, FUORISALONI, CONTROSALONI....
Per conoscere la manifestazione www.rosexpo.it
Per conoscere l'associazione e le cantine aderenti www.de-gusto.it
Per conoscere il MUST www.mustlecce.it
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