Una domenica da diluvio universale. Non importa, si va lo stesso. Un caro amico, Umberto, ci invita a partecipare ad un pranzo AVSI (www.avsi.org); un pranzo che, appunto, definire di beneficenza è riduttivo. Non tanto per il fine in sè, quanto per lo spirito col quale (scopriremo poi) viene organizzato. Questi gli ingredienti: un gruppo di amici molto affiatato che cammina insieme sulle tracce di don Giussani per colmare i bisogni degli svantaggiati del mondo, un club di appassionati di cibo, una squadra di regine del tortello con la coda, un don che conosce tutti i segreti del gnocco fritto e un altro che dopo anni passati ad occuparsi di orfani a Novosibirsk è tornato in Italia con una voglia di fare che neanche ti immagini.
Prima la messa per santificare gli animi e dopo il cibo per confortare il palato. Un menù semplice di tradizione piacentina che ti fa dire mamma com'è buono!
Si comincia con un bell'assortimento di salumi; la pancetta, il prosciutto, il salame cotto e quello no, tutto da gustare con un formidabile gnocco fritto, preparato con gioia ed estrema perizia dal don.
Uno spettacolo, caldo e fragrante, non so quante volte abbiamo ripetuto l'assaggio: con la pancetta poi un matrimonio perfetto.
E poi i tortelli di magro con la coda, specialità di Piacenza, irresistibili. Una poesia che abbiamo voluto rileggere nel piatto almeno un paio di volte...Bocche cucite sugli equilibri degli ingredienti (come si conviene a chi cucina sul serio).
E poi i formaggi: taleggi e stracchini della Bassa e ancora un pò di gnocco che non guasta mai; il tutto annaffiato (prudentemente, perchè il faut) da Ortrugo e Gutturnio. A chiudere, le torte fatte "in casa" crostate e cioccolato, bagnate da uno Zibibbo di Alcamo.
Una domenica che ci voleva, un pranzo bello, buono e che ha fatto bene. Grazie.
Si comincia con un bell'assortimento di salumi; la pancetta, il prosciutto, il salame cotto e quello no, tutto da gustare con un formidabile gnocco fritto, preparato con gioia ed estrema perizia dal don.
Uno spettacolo, caldo e fragrante, non so quante volte abbiamo ripetuto l'assaggio: con la pancetta poi un matrimonio perfetto.
E poi i tortelli di magro con la coda, specialità di Piacenza, irresistibili. Una poesia che abbiamo voluto rileggere nel piatto almeno un paio di volte...Bocche cucite sugli equilibri degli ingredienti (come si conviene a chi cucina sul serio).
E poi i formaggi: taleggi e stracchini della Bassa e ancora un pò di gnocco che non guasta mai; il tutto annaffiato (prudentemente, perchè il faut) da Ortrugo e Gutturnio. A chiudere, le torte fatte "in casa" crostate e cioccolato, bagnate da uno Zibibbo di Alcamo.
Una domenica che ci voleva, un pranzo bello, buono e che ha fatto bene. Grazie.
Unire "utile" al "dilettevole" non è sempre facile ma quando c'è la "voglia" e la "qualità" il successo è garantito. Grazie.
RispondiEliminaGrazie per il gentile commento
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