Salento
devastato dalle piogge. Vendemmia a rischio
Maci
scrive alle Istituzioni e chiede lo stato di crisi
«Prevedere
una perdita di produzione del 50% delle uve sui nostri territori se il tempo
non migliora – afferma Angelo Maci - è
un rischio che prende sempre più forma. La situazione si palesa sempre più
difficile e drammatica e mi auguro che le Istituzioni non ci lascino soli in
questo momento terribile per la viticoltura salentina».
È preoccupato
Angelo Maci e lo è per tutti i soci di Due Palme che dalle persistenti piogge
stanno subendo un danno ingente.
Ha convocato
un’assemblea straordinaria dei soci alla quale hanno già dato conferma alcune autorità tra
cui il sen Dario Stefàno e ha preso carta e penna il presidente di Due
Palme e ha scritto alle Istituzioni
regionali e nazionali chiedendo il supporto a una viticoltura che rischia di
fare la conta dei danni più che delle uve raccolte.
«Le piogge
incessanti e alluvionali verificatesi a partire dal 6 settembre e che perdurano
ancora oggi nel territorio salentino ed in particolare quello di pertinenza di
Cantine due Palme che comprende 19 comuni tra le province di Brindisi, Lecce e
Taranto, hanno determinato danni gravissimi e irreparabili alle uve che
si apprestavano ad essere vendemmiate.
Tali eventi
eccezionali, sia per il periodo sia per l’ingente quantità di acqua caduta, con
piogge che hanno totalizzato circa 200 mm complessivi in appena 6 giorni,
unitamente ad alti tassi di umidità persistenti in periodo di inizio vendemmia,
stanno provocando muffe e marciumi su tutte le cultivar di uva in genere.
Tale
situazione sta causando grave decadimento della qualità generale delle produzioni
di uva ricadenti in zone doc di elezione.
Il persistere
delle piogge e la quantità eccezionale caduta nei terreni vitati, non permette
ai viticoltori di poter iniziare le operazioni di vendemmia, ma soprattutto non
dà la possibilità di utilizzare vendemmiatrici, trattrici e agevolatrici in
genere per raccogliere le uve. I terreni risultano intrisi di acqua come nel
periodo invernale e molti sono completamente allagati.
Ad oggi dei
2400 ettari vitati di proprietà dei soci della cooperativa Due Palme ne sono
stati raccolti solo 400, appena il 15% .
Restano
da raccogliere ancora 2000 ettari. Il
persistere delle attuali condizioni con
i continui allerta meteo emessi anche dalle Prefetture, fa presagire la
perdita totale della produzione in molte aziende.
«Ci attiveremo per chiedere al governo regionale l’esonero
dagli oneri fiscali e contributivi per chi ha subito danni accertati dalle piogge».
È amaro e si rivolge alla provvidenza divina Angelo Maci quando parla
all’assemblea dei soci riunita in maniera straordinaria a Cellino san Marco.
Contadini neri in volto e non per le bruciature del sole della vendemmia, ma
per l’incertezza che regna in una sala in cui
è ancora troppo presto per contare i danni. «Siamo contadini e siamo
figli della sofferenza - tuona Maci dal
palco della sala Selvarossa – e ora dobbiamo rimodulare calendari di raccolta e
attivarci per recuperare ciò che di buono riusciamo ancora a raccogliere».Il richiamo all’ottimismo è d’obbligo. È Nicola Scarano,
direttore tecnico e agronomo di Due Palme, a tracciare un bilancio sulla
raccolta assicurata fino a prima che iniziasse la perturbazione. Poco meno di
60mila i quintali di uve già raccolte: più di 24mila quintali di uve bianche,
20mila quintali di uve internazionali, 7500 mila quintali di primitivo doc.
Sono al sicuro, nella sala per l’appassimento, 1200 quintali tra negroamaro e
primitivo; quella raccolta di qualità che assicura la base per la Selezione del
Presidente (Selvarossa, 1943 ed Ettamiano).Ora il più grande nemico per i viticoltori colpiti dalla
pioggia, caduta copiosa sin dal 6 settembre, è il tempo. «Le nostre stazioni
dislocate tra i 19 comuni interessati – ha spiegato il dottor Scarano – hanno
registrato 200 mm di pioggia in soli 6 giorni; in sostanza un terzo della
pioggia che si registra in media in un anno intero. A questo si è associato
l’alto tasso di umidità che ha contribuito alla formazione delle muffe grigie
che danneggiano l’uva». Bisognerà organizzarsi per la raccolta in qualunque
modo facendo a meno in quasi tutte le zone colpite delle macchine
vendemmiatrici poiché i terreni sono ancora troppo allentati.Da domani si metterà in moto una macchina operativa immane.
Non ci saranno più orari nella cantina di Cellino che sarà pronta ad accogliere
qualunque socio riesca a raccogliere uve sane. Nel frattempo il presidente Maci
si attiverà sui tavoli istituzionali, avendo già ricevuto la disponibilità del
senatore Dario Stefàno, per dare un conforto ai 1000 soci di Cellino.
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