ROSATI. SALENTO. RADICI.
ROSATI. SALENTO. RADICI.
"Il Rosato non è rosa":
si parte da qui. La prima edizione di Roséxpo (http://www.rosexpo.it) ha sintetizzato così il proprio
obiettivo: una settantina di rosati provenienti dall'Italia e dall'estero si
sono dati appuntamento nelle sale del MUST di Lecce ( il Museo Storico nel
cuore della città, splendidamente recuperato ad
un utilizzo duttile ed intelligente).Fortemente
voluta e realizzata dalla Associazione deGustoSalento, la manifestazione
ha catturato non solo la
magnificenza della città di Lecce e
del suo territorio ma ha racchiuso nei
banchi di degustazione sapori, colori, fatiche, impegno e grandi traguardi che
oggi ci permettono di apprezzare la qualità piena dei vini rosati.
Chi
continua a definirli vini da donne (
perchè hanno tutte le sfumature del
rosa, dalla cipolla alla buganvilla? Mah…) o vini sempliciotti che, al
massimo, possono esser sorseggiati come aperitivo, non ha colto la complessa
varietà dei profumi, la pienezza di
sentori e la varietà di
abbinamenti che possono soddisfare il palato.L'Associazione deGustoSalento
(www.de-gusto.it) nata per promuovere il territorio attraverso il
vitigno Negroamaro ha raccolto dodici cantine
intorno ad una dinamica squadra di professionisti di turismo,
comunicazione, marketing, giornalismo, cucina, fotografia e scrittura che
produttori non sono; sicuramente una strategia vincente che permette a tutti di
fornire il massimo di competenze ed impegno.
Roséxpo è stata una manifestazione magnifica ed interessante,
una grande opportunità per conoscere
e confrontare, per capire vini rosati
piacevoli e freschi che ci accompagnano verso una cena o esaltano con un grande
corpo portate più impegnative. Insomma molta
strada è stata fatta da quando era solo
Lacrima. E non bisogna limitarsi a valutarli dal solo colore, il rosato da
Negroamaro è molto di più: è caldo e vento salato, è la drammaticità dei tronchi di ulivi, è l'ombra dei grandi pini marittimi, è il colore della pietra, e il profumo di sole che trovi solo qui.Abbiamo
bevuto e gustato questi vini così complessi e
diversi tra loro con la pizza, il pesce, le verdure, le carni e i formaggi,
anche con i dolci. Abbiamo goduto di una cucina senza pari e visto cose
bellissime. Questa magnifica terra ci ha accolto, nutrito e abbracciato come pochi luoghi (e persone) sanno fare.
Se volete imparare a conoscere i vini rosati, partite dal Salento. E' contagioso.
Per conoscere la manifestazione www.rosexpo.itPer conoscere l'associazione e le cantine aderenti www.de-gusto.itPer conoscere il MUST www.mustlecce.itPer il turismo www.pugliaturismo.com/apt-lecce/Elena Miano
9 giugno 2014
ROSATI. SALENTO. RADICI.
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