A TAVOLA CON...VALENTINA TERESKOVA
Ho intervistato Valentina Tereshkova durante una delle sue tante visite a Bergamo.
Ho intervistato Valentina Tereshkova durante una delle sue tante visite a Bergamo.
Il 16 giugno 1963 Valentina Tereškova viene lanciata a bordo di Vostok 6 dalla base di Bajkonur per una missione nello spazio di quasi tre giorni. Valentina ha solo 26 anni e coraggio da vendere. La storia di questa intraprendente cosmonauta comincia con la sua passione per il paracadutismo che inizia a praticare già ventenne. Qualche tempo dopo viene a sapere che la scuola per diventare cosmonauti apre le selezioni anche alle donne. Quando la sua domanda è finalmente accolta, insieme ad altre quattro, ha inizio la sua durissima preparazione, che la vedrà prima donna al mondo a bordo di una navicella. Il seguito è noto, lei stessa lo ha rivelato solo poco tempo fa: fu un volo molto difficile e segnato da momenti che sfiorarono la tragedia. Il suo fisico venne messo a dura prova e l’atterraggio fu tutt’altro che tranquillo e trionfale. Dopo quella incredibile vicenda Valentina continua ad arricchire la propria esperienza continuando a lavorare in stretto contatto con i suoi colleghi, ma collaborando attivamente per l’emancipazione femminile. In seguito viene eletta membro dell’Alto Soviet, diventando presidente del Comitato Donne dell’Unione Sovietica.Stiamo per conoscerla a quarantacinque anni dalla data del volo. E’ qui per le conferenze di BergamoScienza; con la nostra città Valentina ha legami di profonda amicizia che ci consentono di incontrarla in modo assai informale. La vediamo arrivare e subito ci colpisce la fierezza, lo sguardo e la forza che trasmette. Pure allo stesso tempo è gentile e affettuosa con gli amici che oggi sono con lei.La prima tappa della nostra giornata con Valentina è poco fuori Bergamo, da Luca Castelletti dell’Enoteca al Ponte. Si conoscono da tempo e ci fermiamo per un aperitivo. Complice l’ambiente accogliente e l’ottimo vino l’atmosfera si va via via facendo più cordiale e amichevole. Poi al ristorante e piano piano scopriamo una Valentina che, davanti ai piatti preparati dallo staff di Bruno della Caprese di Mozzo, parla fitto fitto con le amiche ritrovate. Un bel sole autunnale ci scalda mentre beviamo il caffè e cominciamo a chiacchierare.Qual’era il suo sogno di bambina?“Ho vissuto un’infanzia poco felice. Era un periodo difficile, duro. Avevamo poco, i bambini allora non giocavano come ora. Vicino alla nostra casa c’era la ferrovia, e dalla finestra guardavo i treni che passavano e andavano chissà dove. Ecco, sognavo di guidare il treno, diventare macchinista e partire per andare anch’io lontano”Quando si dice l’istinto del viaggio e dell’ignoto...e il cibo che la riporta a quel periodo?“ Non avevamo molte risorse. Rivedo però la nonna che cucinava. La nostra cucina era piuttosto semplice, era tempo di guerra. Ma le patate con la panna acida che preparava la mia nonna sono un ricordo nettissimo ed indimenticabile. Mi sembravano buonissime.”Valentina Tereskova ai fornelli?Ride e scuote la testa “ No, non cucino molto, almeno non spesso. Ho davvero poco tempo e a questo pensa mia figlia. Mi piace però assaggiare piatti diversi. Viaggio molto, in tutto il mondo e sono curiosa: provo tante cose, tanti sapori, tanti cibi. E’ sicuramente uno dei modi per conoscere un popolo. Apprezzo la buona cucina.Sappiamo che lei preferisce....“Il pesce. Senza dubbio. Ogni tipo di pesce. Ma lo apprezzo maggiormente se è cucinato in modo semplice, con i sapori e gli aromi che solo voi in Italia riuscite ad avere: i pomodori, basilico le erbe. Una meraviglia. E poi la pasta con il tonno. Magari per voi è una ricetta anche troppo semplice. Quando vengo in Italia mi piace sempre mangiare pesce, anche i crostacei o i frutti di mare. In ogni caso il tipo di cibo è quello.”Lei ha un legame particolare con l’Italia. Come è diventato così forte?“La cultura italiana e quella russa per molti aspetti si assomigliano; il popolo russo e quello italiano hanno caratteristiche simili. Hanno entrambi sensibilità per l’arte e la musica, come dimenticare Pavarotti o Mario Del Monaco? O le bellezze che sono racchiuse in ogni città italiana? Anche il carattere di voi italiani conta, la vostra apertura. E anche la cucina è importante per la conoscenza.”Quello della conoscenza è un tema che Le sta particolarmente a cuore“ Certo. Tengo molte conferenze, ovunque. Incontro molti ragazzi, molti giovani: a tutti dico che è importante uscire, guardarsi intorno. Troppo spesso ci si chiude, bisogna invece andare incontro alle diversità, leggere oltre apparenze. Solo così ci si può reciprocamente arricchire. I giovani, ma anche i meno giovani, occorre che viaggino per allargare la propria conoscenza. Una più ampia visione del mondo si costruisce incontrando nuovi modi di vedere e vivere, sfumando quegli stereotipi preconcetti. Non bisogna mai fermarsi alla prima occhiata.”E chi meglio di Valentina Tereškova può sostenere questa tesi? Questa grande donna che ancora adesso sogna di poter andare su Marte, che viaggia sempre e affronta ogni giorno con uno spirito di ferro ci saluta con un abbraccio e riparte per gli altri mille impegni della giornata. A presto, Valentina!
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