sabato 10 giugno 2017

MOMA. E NON SIAMO A NEWYORK...

Moma: le prime due lettere di Marco Monticelli, proprietario, gestore, inventore e creatore di questo minuscolo locale nel cuore storico di Brescia, in piazza Duomo. Inventore e creatore sì, perché dopo infinite peripezie di ogni genere e grado, solo la sua tenacia  ha reso possibile l'apertura. Per farla breve, dalla burocrazia ai professionisti, tutti gli intoppi che potevano verificarsi si sono puntualmente presentati. Basti dire che i materiali scelti con gran gusto, bisogna dirlo, per arredare lo spazio sono stati in gran parte cercati e recuperati personalmente dal proprietario, insoddisfatto di tempi e modi con i quali venivano recepite ma, soprattutto, realizzate le sue idee sull'arredo. 

Il gran giorno è il 5 settembre 2012: finalmente si apre. Fatica, organizzazione perfetta nonostante gli spazi minuscoli, i correttivi apportati in corsa,  fan sì che ogni piatto esca dalla cucina curato senza fissazioni manicali ma buono, gustoso e presentato correttamente, visivamente accattivante. Siamo in Piazza a Brescia qui l'importante è fare le cose per bene, buone e con ingredienti all'altezza di un pubblico talvolta preda delle mode ma in genere attento e affinato dalle numerose offerte.
In cucina? La Mamma! E lo scrivo di proposito maiuscolo perché questa santa donna riesce a fare quasi i miracoli per stare dietro alle decine di commensali (qui i tavoli nei giorni e in ora di punta turnano anche tre volte): prepara tutto espresso e si attende il giusto per degli ottimi paccheri con bufala, pomodoro e basilico.  Assaggiati anche i tortiglioni con zucchine e speck, perfetti se aggiungete una macinata  di pepe. Cottura à point e taglio giusto anche per il roast-beef. Se invece volete limitarvi all'aperitivo preparatevi perché sarà ricco e originale, anche nella presentazione. Una menzione speciale meritano tutti i dettagli e gli accessori scelti per il servizio al tavolo, dai vassoi ai contenitori, tutto fresco e di gusto.

Marco ha ristretto giustamente il ventaglio di proposte, variandole però più spesso. Certamente rifare le linee più volte comporta un ulteriore sforzo ma il mondo a Brescia va veloce e altrettanto veloce è giusto che sia anche l'offerta. Carta dei vini in  linea con le proposte della zona: varierei anche qui con la medesima determinazione con cui vengono sostituiti i piatti.


Ultimo ma non ultimo: non è un dettaglio ma un biglietto da visita. Qui, tutti, ma proprio tutti a cominciare da Marco, da Olga e  le altre ragazze vi accolgono con un sorriso cordiale e gentile, senza cadere in quella odiosa e cameratesca falsa confidenza che  può andare forse bene se vendete pastine agli studenti delle medie ma di certo annoia se avete superato i 18 anni. Alla prossima.

Elena Miano.







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