giovedì 28 maggio 2009

CAPE TOWN - LA PERLA A SEA POINT


CAPE TOWN -  LA PERLA A SEA POINT


Grazie ad un amico lontano solo per questioni chilometriche non certo per affinità elettive, cominciamo il nostro viaggio attraverso i ristoranti che ci piacciono. Ci preme sottolineare che non saranno per forza i più noti, o più belli o dove si mangia meglio in assoluto, semplicemente quelli che per noi hanno una atmosfera, un piatto, un vino da ricordare.

Paul Murray ,docente di storia ,vive e lavora a CapeTown in Sud Africa, è gastronomo colto e curioso, appassionato dell'arte e della cucina italiana; i suoi "Sentieri gastronomici" sono arguti e competenti. Questo è ciò che ci racconta:
"La Rotonda di Beach Road, ed eccoci a Sea Point! Qui la vista è veramente spettacolare. Fissate l’orizzonte oltre la Table Bay e vedete il mare. Giratevi e le montagne sono lì, di fronte a voi. E c’è anche un edificio, caratteristico del panorama di Cape Town, che pare un gigantesco acquario? E’ “La Perla”. Questo ristorante è uno dei locali storici di Cape Town. Poco tempo fa alcuni amici albergatori di Milano sono tornati qui per la ventisettesima volta. Cenre in giro per la città in quelle due settimane è stata un’esperienza indimenticabile e, per la nostra ultima serata insieme, la scelta della signora G. è stata “La Perla”. Quindi Monsignor B., il signore e la signora M. e altri amici, ci siamo ritrovati tutti là: il delizioso antipasto italiano occupava metà della tavola. Cucina italiana per italiani all’estero? Poteva sembrare una proposta priva di senso!E invece no, gesti energici ed espressioni soddisfatte segnalavano una generale approvazione. Non si trattava, infatti, del solito prosciutto crudo più o meno stagionato, ma del vero ed inconfondibile San Daniele! A quel punto, il Commendatore cominciò ad esporre le nobili origini di una delle più grandi prelibatezze del mondo occidentale. La dimensione aulica de “La Perla” svanì e ci ritrovammo tutti in una sala conferenze ad ascoltare la storia del Vescovo di Aquileia che, stabilendo la sua residenza non lontano dal villaggio di San Daniele, chiese ed ottenne che le tasse a lui dovute fossero pagate in prosciutto. Ora come allora la forma del cosciotto è la stessa, quasi una chitarra. Ben presto il prosciutto di San Daniele si affermò come prodotto di gran valore culinario. Il Re d’Ungheria ebbe modo di apprezzarlo, ne ordinò grandi quantità e, volendo garantirne la qualità, fece apporre il marchio che lo avrebbe contraddistinto fino ai giorni nostri. Alla Perla i nostri ospiti italiani sono in ottima compagnia; prima di loro le sale del ristorante hanno ospitato politici e dignitari del Sud Africa passato e presente, cantanti come Sting, dive come Marlene Dietrich e personalità come Christian Barnard. La bella gente di Cape Town arriva fino a qui per i cocktail, per i sigari ed ovviamente per l’ottimo cibo. In questi cinquant’anni il locale non è cambiato molto e, a giudicare dal successo che ha, non cambierà nemmeno in futuro. Il menù, forte di circa duecento piatti tradizionali, è in grado di soddisfare il gusto di chiunque; la sala disposta su vari livelli non ha rivali a Cape Town. L’atmosfera è sottolineata da arredi particolari e dalle originali opere d’arte. La ricca carta dei vini accompagna perfettamente l’offerta di piatti di carne e pesce. Solo un italiano, in questo caso il proprietario, avrebbe potuto concepire così lo spazio, a misura d’uomo. E’ quasi rinascimentale il gusto di creare un luogo confortevole: la libertà di vagare con lo sguardo è ampliata dallo spazio lasciato intorno a te, per farti sentire bene, rilassato, a tuo agio e ispirato. Emiliano Sandri, il titolare originario, ha accuratamente trasmesso la “tradizione La Perla” a Baylon, uno dei suoi due figli, laureato alla Bocconi di Milano. Tutto ciò fa sì che mangiare a “La Perla” diventi un’esperienza notevole, dove Milano e Roma si riconciliano in un luogo in cui ogni sedia è quella di Cesare. Come non sentirsi Cesare stesso quando si cena quassù, magari in compagnia di Cornelia? Se si viene a “La Perla” regolarmente il personale imparerà a conoscere i gusti e le preferenze di ognuno, così il servizio sarà sempre inappuntabile. Lo staff ricorderà l’ultima volta che si è cenato e quali piatti sono stati scelti, dimostrando un’attenzione assolutamente straordinaria nei confronti del cliente. Baylon non si occupa solo de “La Perla”, ma anche di un’azienda vinicola situata nel cuore delle Newlands. Wijnhuis Newlands è la più recente acquisizione di una già considerevole famiglia di ristoranti che comprende, oltre “La Perla” di Sea Point, anche Wijnhuis Stellenbosch; fondato otto anni fa nel cuore della storica cittadina di Stellenbosch, questo locale è gestito da Paolo, fratello di Baylon. A Wijnhuis Newlands i proprietari hanno preferito dare un tocco più famigliare arredando le varie sale con grandi casse e bottiglie di vino, creando uno stile più caratteristico. Del resto le principali aziende vinicole del Sud Africa sono tutte qui. Questo è un locale dove è bello venire per bere e mangiare qualcosa prima o dopo una partita di cricket o di rugby, visto che gli stadi sono ad un tiro di schioppo. Al tempo stesso dal ristorante si ha una vista mozzafiato della Table Mountain, splendido sfondo per esercitare la garbata arte della conversazione, sorseggiando il frutto della vite. In nessun altro luogo suona così appropriato il detto “In vino veritas”; specialmente durante una piovosa giornata, accomodati nelle confortevoli poltrone dell’accogliente biblioteca con il camino acceso. In tutti i tre ristoranti, una famiglia quindi - Wijnhuis Newlands, Wijnhuis Stellenbosch e La Perla – il menu è decisamente italiano, anche se c’è una selezione di piatti internazionali. Il forno a legna sforna pizze particolari, piatti di carne e di pesce. Anche la pasta è servita in modo creativo. A Wijnhuis Newlands lo chef Brian Parker, formatosi negli Stati Uniti e nei migliori hotel del Sud Africa, prepara piatti gustosi come la tagliata con funghi, carciofi e pinoli, uno dei miei preferiti quando ho l’occasione di cenare con l’amico dott. J. H. Un buono shiraz costituisce un perfetto accompagnamento. A Wijnhuis Stellenbosch Paolo unisce all’ottima cucina una gran varietà di spazi per sedersi: affacciati sulla strada, al piano superiore nel gazebo oppure nella sala vera e propria. La ricchezza della storia di Stellenbosch rivive in questo spazio elegante nel centro città, diventato presto il posto dove essere visti, dove mangiare, chiacchierare, leggere o semplicemente stare seduti. Io adoro le mie cene in compagnia dei vecchi amici dell’università, come Etienne, o con la mia figlioccia Kathleen, figlia di Martin, compagno di stanza e di studi. L’amicizia, i pensieri, le sensazioni e le esperienze del periodo universitario continuano a rivivere nelle nostre conversazioni a Wijnhuis Stellenbosch, angolo tra Adringa e Church Street. Le nostre discussioni non sono cambiate molto. Ed in aggiunta a tutto questo il cibo è semplicemente “ da morire”. Così lo ha definito K., con un amico, quando lo zio Paul li ha portati a festeggiare il ventunesimo compleanno, giusto l’altra sera. K. ha perfettamente ragione: la tagliata di manzo giovane, una specialità di tutti e tre i ristoranti, è semplicemente “ da morire”. A Cape Town come a Stellenbosch, la famiglia Sandri ha proposto un nuovo modello di ristorazione imprimendo un alto livello qualitativo in ognuno dei ristoranti, creando una trilogia di locali ciascuno con le proprie caratteristiche. Volendoli definire con un unico nome, suggerirei La Trilogia Italiana; e nonostante ognuno di essi conservi il sapore del proprio luogo, sono tutti sono locali di eccellenza, dove il cibo non solo è ottimo, ma dove mangiare è una esperienza particolarmente piacevole. E dopo tutto, sono tre perle! Ringraziando Paul vorremmo aggiungere che: presso La Perla esiste ora anche una Guest House con una terrazza strepitosa, e questi sono i siti che potete sbirciare per capire meglio di cosa stiamo parlando, magari pensando ai Mondiali....

venerdì 22 maggio 2009

Perchè Ospiti a Tavola?

L'intenzione di Ospiti a Tavola è quella di dare conto dei luoghi che frequentiamo, che ci sono piaciuti, dove abbiamo trovato un'accoglienza che va al di là del rapporto ristoratore/cliente, quelli che sono stati in qualche misura significativi per il tempo che lì abbiamo trascorso o per il legame che si è creato. Non c'è presunzione di giudizio, solo il piacere di condividere con gli amici ciò che a noi è piaciuto. Luoghi quindi, oppure ristoranti o locali o persone che, come sempre, sono le più importanti. Cercheremo, dove e quando possibile, di mostrarvi dove andiamo e cosa gustiamo, così come ci piacerebbe darvi suggerimenti sul mondo dell'ospitalità, a casa e fuori. E accoglieremo con gioia tutto quello che gli amici viaggiatori e golosi avranno voglia di raccontarci attraverso queste pagine. Grazie.

giovedì 21 maggio 2009

Un benvenuto agli amici che visitano questo luogo di incontro e un ringraziamento a tutti coloro che lasceranno commenti e preziosi consigli.